Eventi

  • Il Papa-contadino ritorna nelle sue terre venete: la peregrinatio di San Pio X
    by Francesco Jori on 1 Ottobre 2023 at 9:44
  • Venezia, stretta su piazzale Roma dopo le risse: tre locali chiusi e multe per 100 mila euro
    on 1 Ottobre 2023 at 8:40

    Controlli dei carabinieri la sera di sabato 30 ottobre nella zona teatro di risse nelle scorse settimane. Il comandante Conforti: «Continueremo a presidiare con particolare attenzione quest’area della città»

  • Le asportano entrambe le ovaie per errore: indagati due medici all’ospedale civile di Venezia
    by roberta de rossi on 1 Ottobre 2023 at 5:34

    Sono due i medici del reparto di Ostetricia e ginecologia indagati dalla Procura della Repubblica di Venezia, con l’accusa di lesioni colpose nei confronti di una paziente: la donna, 36 anni, il 22 novembre è stata ricoverata all’ospedale Civile per essere sottoposta all’asportazione di una cisti ovarica ed eventualmente - se i medici l’avessero ritenuta compromessa - anche dell’ovaia e della tuba sinistra. Ma in sala operatoria le erano state asportate entrambe le ovaie, anche quella destra sana, perfettamente sana, rendendola sterile. Un dramma per la donna. Inizialmente indagato dal pubblico ministero Giovanni Gasparini era stato il solo chirurgo che aveva materialmente operato. Ora sono due i medici iscritti al registro degli indagati. «È stata da poco depositata la relazione redatta dai consulenti del pubblico ministero, i quali hanno ritenuto che la colpa si estendesse anche ad altro medico, inizialmente non indagato», osservano i legali della donna e del marito, gli avvocati Augusto Palese e Davide Vianello Viganò, «i consulenti hanno, infatti, concluso per una netta responsabilità (“con criterio di elevata probabilità – quasi certezza”) di due medici: l’uno per avere erroneamente rimosso entrambi gli annessi uterini della giovane donna, invece che unicamente quelli di sinistra; l’altro per avere erroneamente compilato la checklist preoperatoria e non essersi fatto parte attiva al fine di evitare che il chirurgo rimuovesse per sbaglio l’annesso non patologico di destra. Nessuna responsabilità, invece, è stata rilevata in capo agli altri membri dell’equipe operatoria». La consulenza depositata nei giorni scorsi è stata firmata dai professori Massimo Piergiuseppe Franchi (specialista in Ginecologia ed Ostetricia) e Guido Viel (specialista in Medicina Legale). Ora il pubblico ministero dovrà decidere se chiedere il rinvio a giudizio dei due medici e con quale accusa specifica. Poi la parola passerà ai giudici. In questa fase i legali dei due ginecologi - interpellati - preferiscono astenersi da ogni commento in merito alle conclusioni della consulenza medico legale. C’è l’inchiesta penale nei confronti dei due medici, ma - osservano i legali di parte civile - c’è anche un procedimento civile, con una richiesta di risarcimento danni che è stata avanzata nei confronti «dell’Azienda sanitaria, che dovrà rispondere del non corretto operato di due dei propri medici: sono in corso trattative per arrivare ad adeguato accordo risarcitorio».

  • Concordia Sagittaria, muore solo tra sporcizia e degrado 
    by Rosario padovano on 1 Ottobre 2023 at 5:09

    Muore da solo tra la sporcizia e il degrado. È accaduto nella tarda serata di sabato 30 settembre in campagna, nell’Agro Concordiese. La vittima è Graziano Signorin, 73 anni che viveva seguito dai servizi sociali. Le prime indicazioni parlavano di ferite da taglio. Quando sono sopraggiunti i carabinieri sembrava fosse finito contro una vetrata. Invece al primo sopralluogo di un medico si è accertata una dinamica dell’accaduto diversa. Signorin probabilmente ha camminato su un tappeto tra cocci di vetro e rifiuti, nel tentativo di raggiungere la porta per chiedere aiuto. Sul posto sono sopraggiunti i carabinieri della compagnia di Portogruaro e il medico legale Antonello Cirnelli, che propende per una morte sopraggiunta per cause naturali. Indaga il pubblico ministero di Pordenone Francesca Urban. La casa in cui è stato rinvenuto il cadavere è isolata. Il presidio dei carabinieri è dotato fino al primo mattino di oggi.

  • Il bando dei chioschi-bagno di Venezia vinto da una società con ricavi (nel 2022) di 6 euro
    by Vera Mantengoli on 1 Ottobre 2023 at 5:02

    Per l’amministrazione è stata seguita la legge e non è una scelta politica. Sta di fatto che l’appalto quinquennale per la gestione e l’installazione dei bagni pubblici è stato assegnato a una società, la Hygien Venezia srl, che non ha esperienza nel settore, è nata di recente, ha una media di cinque dipendenti, un fatturato passivo e un ricavo di soli 6 euro. Com’è possibile? Per il Comune tutto è stato svolto seguendo le procedure di gara e consultabile sul sito dell’amministrazione trasparente, ma chi si occupa di società si domanda perché venga dato un appalto a una realtà che se è vero che è stata l’unica a presentarsi alla gara, è anche vero che dal 2018, anno in cui è stata costituita da tre soci, al 2022, anno in cui è stato pubblicato l’ultimo bilancio, la situazione finanziaria non è rassicurante: 72.418 euro di «immobilizzazioni materiali» (quindi significa che non ci sono stati investimenti), un patrimonio netto negativo di – 19.693 euro e una perdita di esercizio pari a – 31.205 euro. Nel Verbale dell’Assemblea si legge che gli amministratori della società si sono avvalsi del Decreto Salva Italia per procrastinare l’obbligo che prevede che per legge il patrimonio netto debba essere ricostruito se negativo. [[ge:gnn:nuovavenezia:13564494]] L’appalto, concesso per aver proposto l’offerta più vantaggiosa, è stato rilasciato lo scorso fine aprile per un valore di quasi sei milioni di euro con la possibilità di subappaltare a terzi. Avendo solo un ricavo di 6 euro, i debiti accumulati totali sono di 573.232 mila euro . Nell’atto costitutivo del 2018 d’altronde la società sembra esser nata proprio per partecipare all’appalto con un lungo elenco di possibili attività, in primis proprio «l’ideazione, la realizzazione, la pulizia, la manutenzione e la gestione di apparecchi igienici e bagni pubblici in genere, ivi compresi i wc chimici e ogni altra apparecchiatura similare, in contro proprio e o in contro terzi per appalto». Non c’è un piano industriale, né è richiesto. Nel sito del Comune – alla voce gara n. 73/2019 – la società risulta l’unica ad aver partecipato e a essersi aggiudicata l’appalto con un «canone concessorio aggiudicato all’1% in più rispetto alla quota minima del 30% dell’utile netto annuo della gestione con un’entrata stimata da canone concessorio (5 anni) equivalente a circa 114.948,00 euro. Fino a oggi i bagni pubblici presentati non hanno riscosso un grande successo tanto che molti cittadini si sono opposti e la Sovrintendenza ne ha già bocciati 8 su 28 per una questione estetica, mentre gli altri attendono una valutazione paesaggistica.

  • Bimbo morto durante il riposino, carabinieri all’asilo di Paese
    by A.P. on 1 Ottobre 2023 at 4:48

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